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AL GABBIANO LARUS PIACE ANCHE LA FERRARI

Esposta allemporio milanese Larusmiani la Ferrari 275 GTS di Ed Hugus.

Dicembre 2019

Ancora una volta è d’obbligo il consueto attacco: la saga “Miani” Beach to be continue. Dopo la prima edizione del Fuoriconcorso” tenutasi la primavera scorsa a Cernobbio, nella quale il collezionista Guglielmo Miani espose tutta una serie di Bentley Continental one off, ad oggi non ha mai fatto mancare nel suo show-room “Larusmiani” alcune delle icone automobilistiche che regnarono tempi addietro nelle strade e nei rally. Un luogo in cui storia e alta manifattura sono messi a disposizione di appassionati e maestri del Bon Vivre. Mondi che molto spesso sono destinati a convivere. In questo periodo, l’occhio di colui che in via Montenapoleone a Milano si appresta a varcare l’uscita della celebre pasticceria Cova, magari semplicemente dopo aver preso un caffè, inevitabilmente si imbatte nelle sue vetrine e proprio questa volta l’iride è accarezzato dal tenue colore dorato di una Ferrari. Si nota per via delle cromature dei rostri e della calandra che si tratta di una vettura d’antan, per la precisione del 1965. Ma i meno esperti del settore faticheranno a riconoscerla come una Ferrari proprio a causa del colore. Nell’immaginario collettivo - e forse anche negli archetipi junghiani contemporanei se mai esistessero - una Ferrari dev’essere esclusivamente rossa. Difficile pensare il contrario, ma scorgerla in vetrina mentre ti scruta, riesci a percepirne la grinta, ma non solo. Anche una certa dose di eleganza che non proprio tutte le Ferrari erano destinate ad avere.

Nello specifico si tratta di una Ferrari 275 GTS, un’esemplare dal valore di qualche svariato milione di euro, messa a disposizione dalla Kidston SA di Simon Kidston, celebre voce del Concorso d’eleganza Villa d’Este. Il particolare estetico più incisivo rispetto alla versione chiusa GTB sono proprio i cerchi a raggi Borrani di 14 pollici, a differenza dei classici con gallettone. Mentre per quanto riguarda il propulsore V12 Colombo, la GTS fu concepita con un occhio di riguardo a favore del confort, sacrificando lievemente le prestazioni corsaiole della sorella GTB. Nondimeno vanta performance in linea a quanto ci si aspetta da una Ferrari. Il magazine Car and Drive nell’ottobre ’65 la definì in un servizio “La migliore Ferrari aperta che abbiamo mai guidato.” L’esemplare in questione poi - telaio 7297 GT; motore 7297 GT - vanta un pedigree di tutto rispetto.  Fu commissionato ed appartenuto in configurazione oro e interni rossi dal pilota e uomo d’affari americano J Edward “Ed” Hugus (l’uomo che pare abbia gareggiato più ore a Le Mans) per soli tre mesi. Hugus non solo ebbe un passato come pilota per Briggs Cunningham ed il North America Racing Team, ma partecipò come colonna portante al progetto Shelby Cobra (guarda caso i riferimenti al film “Le Mans ’66 nelle sale cinematografiche in questo periodo). Successivamente le ricerche della Kidston SA portarono al secondo proprietario nel 12 luglio 1965, quando Luigi Chinetti ricevette dalla Waldorf Leasing di New York un ordine di acquisto a copertura di una permuta con una 330 GT, più 4500 dollari. Il beneficiario del finanziamento fu un certo H Schneider di Fort Lee in New Jersey, il quale se la godette fino al 5 ottobre del ’66, passandola poi alla LCM. Il 7 dicembre del 1966 andò ad un borghese di Jackson, in Ohio, tale Robert Williams. Da qui in poi l’auto rimase negli Stati Uniti fino agli anni ’70, dove fu trovata in California a San Bernardino, nella collezione di Walter N. Hunt che la iscrisse nel registro possessori Ferrari Americano (FOCUSA) nel 1980. Tuttavia, il registro nel 1986 confermava la proprietà della vettura al chirurgo ortopedico Joel M Matta MD, che la esibì nel 1995 in un celebre evento chiamato “Rosso Rodeo” a Beverly Hills. Dopodiché ebbe ancora qualche passaggio di proprietà: andò fino in Inghilterra, notizia confermata da una lettera del Club ufficiale possessori Ferrari Regno Unito, la quale attestava che una 7297 GT si trovava su suolo inglese registrata ABH 350C.

Poi finì in Europa Continentale dove subì un restauro in Olanda, terminato nel 2012. Cinque anni or sono, un cliente della Kidston SA e attuale possessore di questa meraviglia dorata (che vanta anche una 250 GTO e una 250 GT SWB) la acquistò, mandandola a rifarsi il trucco in un restauro maniacale nella pluripremiata officina “Bonini Carlo.” Un make-up di ben 112.000 euro. Immaginiamoci poi nel 2015 gli immancabili controlli da parte del reparto Classiche di casa Ferrari, dove fu ispezionata al limite della maniacalità, e garantita del Red Book completo attestante la totale originalità di una 275 GTS con numeri corrispondenti in toto. Da allora la si scorge solo nel periodo primavera-estate, con capote abbassata in concorsi d’eleganza, oppure a qualche evento mondano come quelli che Mr. Miani è abituato a regalarci. Ringraziamo per le informazioni la Kidston SA di Simon Kidston e Andrea Luzardi per le foto. Un grazie speciale al collezionista e patron di Larusmiani Guglielmo Miani.

                                                                                                           Mauro Modena