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Ferrari e le donne: un dolce connubio fra cuore e passione

La superba e affascinante Prisca Taruffi, figlia del campione Piero Taruffi

12 aprile 2008 

Se le donne sono come libri aperti da sfogliare pagina per pagina, non da meno lo sarebbero le vetture del cavallino rampante. Esigenti, vanitose e performanti, entrambe sono unite non solo dal passare inosservate per le strade, ma oserei dire anche… legate da un’amicizia indissolubile che le lega per la pelle. Per una donna certo non è facile entrare in affinità con una simile automobile. Non sono molte che possono apprezzare la rude esuberanza che solo una Ferrari sa donare, l’eccessivo calore che si sviluppa nell’abitacolo, oppure il rischiare di spezzarsi le unghie cercando invano di aprire la portiera di una 348 ad esempio. Lo testimonia anche il fatto che molte si fanno tranquillamente notare alla guida di più pratiche Porsche o Audì per le vie più alla moda delle grandi metropoli. Eppure è innegabile che fra loro esiste una forte attrazione non solo dovuta al loro stesso senso estetico, ma anche dalla voglia di correre e di evadere, ostentando la propria vivacità. Proprio per questo alcune di loro hanno un rapporto con le creature di Maranello come se fossero sorelle. Ad onorare un binomio così conturbante se ne fa patrocinatrice la Galleria Ferrari a Maranello, tramite una mostra aperta al pubblico fino al 30 aprile con oggetto appunto le donne e il Cavallino. Una serie di foto e auto d’epoca testimoni di aver “accompagnato” per sessant’anni il gentil sesso nelle località più ambite del mondo. Donne non qualsiasi nella fattispecie, donne con la D maiuscola, a cominciare dalla formosa Brigitte Bardot, passando per molte nobilissime signore nelle località montane più “in”, fino ad autentici assi del volante che le corse ce le hanno nel sangue da sempre come Prisca Taruffi. Prisca Taruffi, affascinante figlia dello storico pilota Piero Taruffi, che con la sua speciale 315 S con telaio 0684, partì da Brescia e vinse nel 1957 alle ore 5:35 del mattino e contrassegnata sulle fiancate con tale ora: per gli amici divenne più semplicemente la mitica “535.” Donne non solo sportive, ma anche regine dell’eleganza come la quarta moglie del principe Aga Khan, Yvette Labrousse, soggetto di uno scatto oltretutto pubblicato sulla rivista Autodigest n° 41 alla guida della sua 250 spider a Cannes. Vetture blasonate per principesse reali, come Maria Gabriella di Savoia, figlia di Umberto primo, la cui passione la portò all’acquisto di una 250 SWB appositamente modificata per lei in alcuni particolari estetici, spaziando a Liliana de Rethy, moglie di re Leopoldo del Belgio che chiese al Drake nel 1957 di realizzarle un modello speciale di 250 GT coupé, ritratta di fronte all’esclusivo Hotel Miramonti di Cortina d’Ampezzo. La rivista testimonia anche l’impegno di altre attrici immortalate di fianco alle loro “red passion” come Jane Mansfield, appoggiata alla nonna dell’F40, la mitica e supersportiva 250 LM. Tenniste, Miss universo, modelle e tutta la créme femminile del jet set che possedette almeno una Ferrari per sfizio o per passione, fortemente documentata nella mostra che Ferrari ha voluto allestire per gli appassionati come testimonial ancora una volta del motto “per molti ma non per tutti.”

                                                                                                                                         Mauro Modena

La Principessa Maria Gabriella di Savoia
La famosa attrice Jayne Mansfield, da sempre appassionata delle "rosse"