FF: ritorno al futuro
Il primo approccio con la nuovissima Gran Turismo di Maranello è stato assolutamente positivo ed entusiasmante. L’FF, vettura rivoluzionaria del Cavallino, è stata molto chiacchierata sia dalla stampa sia dagli appassionati per via dell’originale ed inconsueta linea dotata di portellone, decisamente in controtendenza con gli attuali canoni Ferrari. Chiacchierata a tal punto che la vera innovazione presente nella vettura, ovvero il sistema di trazione integrale, è passato quasi in secondo piano. Vera innovazione perché per la prima volta su una Ferrari stradale (in passato ricordiamo il prototipo 408) viene installato un sistema a 4 ruote motrici in grado di trasferire in caso di necessità fino al 47 % della trazione alle ruote anteriori tramite un sistema brevettato messo a punto 5 anni or sono dai tecnici di Maranello costituito da una cascata di ingranaggi posti a valle del rinomato V12 anteriore che per l’occasione sfodera la notevole potenza di 660 cv. Per quanto riguarda la linea invece, sotto un certo punto di vista viene ripreso in chiave moderna ed ergonomica il primario concetto di Enzo Ferrari che a cavallo fra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta realizzava le sue prime Fuoriserie con un posteriore alquanto verticale, delle vere, classiche ed eleganti Gran Turismo molto veloci per l’epoca ma in grado di offrire un minimo di sfruttabilità. In seguito alla richiesta della clientela affezionata questo concetto torna prepotentemente alla ribalta con un modello che offre sicurezza, confort per quattro persone ed un bagagliaio degno di questo nome. Rispetto alla sua progenitrice 612 Scaglietti che dava l’idea di una vettura classica ed elegante, l’FF risulta nettamente più sportiva, decisamente più moderna ed appariscente. L’equilibrio delle linee della carrozzeria è bilanciato a tal punto da mimetizzare i quasi 5 metri di lunghezza, l’imponente e pronunciato anteriore, che deve ospitare i 12 cilindri ed il sistema 4RM, è quasi minaccioso ed unito alla ridotta altezza del tetto regalano al fortunato osservatore un’impressione davvero notevole, affascinante e assolutamente suggestiva. Nel complesso è molto originale, non capita spesso di incontrare una vettura con un lungo muso ed un taglio posteriore cosi verticale abbinato ad una larghezza delle carreggiate non indifferente ed a un’altezza che, sebbene superiore ad altri modelli Ferrari, è in generale molto ridotta. Un gran bel colpo d’occhio! L’interno, piacevolissimo alla vista e avvolto da pelle a profusione, da un’immagine molto esclusiva e prestigiosa. La plancia sebbene molto completa non è per nulla invasiva e risulta piuttosto lineare lasciando molta libertà di movimento agli occupanti anteriori. Il contagiri è in bella vista dietro al volante che ospita tutti i comandi di guida (quindi niente devioluci) e le palette del cambio F1, affinato appositamente per questo modello, sono ben raggiungibili e di generose dimensioni. Poi una chicca: un display digitale posizionato di fronte al passeggero anteriore lo informa sui valori di velocità, giri motore ed altri parametri per fargli meglio assaporare l’emozione del V12, così (specie se è di sesso femminile) può anche sferrare ripetuti pizzicotti al conducente nel caso esageri col piede destro. La novità più consistente però sta nella zona posteriore dell’abitacolo dove due adulti trovano posto molto agevolmente ed il baule capiente regala a questa nuova Ferrari un piglio decisamente confortevole e turistico. Come dire, le emozioni è bello assaporarle in quattro, meglio se comodi, perché il suono di un dodici cilindri di Maranello è un piacere troppo bello per non essere.
Flavio Paina