Incontro ravvicinato
A volte capita di fare incontri “strani e particolarmente emozionanti”. “Strani” perché in realtà la vettura protagonista di questo servizio è decisamente particolare: ad un primo colpo d’occhio la si può facilmente confondere con una ben più nota 250 Testa Rossa. “Emozionanti” perché trovarsi d’innanzi ad un’opera d’arte così unica fa sempre un certo effetto. Le filanti linee da sport prototipo mettono infatti in risalto una bellezza sportivissima, che al di la dei risultati tecnici imposti nello sviluppo delle vetture da competizione, sanno emozionare come poche. A oltre cinquant’anni dalla sua creazione infatti i tratti somatici di questa vettura appaiono anche decisamente eleganti se confrontati alle sport prototipi attuali. Lei è la Dino 196S del 1958. Questa rarissima vettura è l’unica con questo corpo carrozzeria a montare il propulsore Dino 196, un’evoluzione del progetto di base ideato dal figlio di Enzo Ferrari, Alfredino, in questo caso rivisto e portato a termine dal progettista fidato del Drake, Vittorio Jano. Si tratta di un 1900 cc a 6 cilindri (da qui la sigla di progetto, nonché il nome ufficiale della vettura) a V stretta, appena 65° per cercare un miglioramento sul campo del bilanciamento e riduzione dei pesi, degli ingombri e del raffreddamento il quale sviluppava la potenza di 195 cv che su un peso di appena 640 kg a secco facevano faville. Questo propulsore che aveva precedentemente esordito sulle vetture di F1 venne montato su questa sport prototipi con l’intento di sostituire il propulsore 2900 della 250 Testa Rossa, ipotesi poi accantonata per via della complessità dell’architettura stessa e perché per “farlo cantare” come si deve erano necessari piloti particolarmente abili ed esperti. Per questo, sui vari telai di questo progetto furono in seguito montati dei 12 cilindri, mentre un solo esemplare rimase equipaggiato con il Dino 196. Al contrario di quanto accaduto con altri sport prototipi la carrozzeria della 196S che vedete in queste immagini fu progettata e realizzata dal carrozziere emiliano Medardo Fantuzzi sfruttando le massime tecniche di riduzione dei pesi ed aerodinamica possibili per l’epoca. La 196S fu consegnata nel 1958 all’importatore americano Luigi Chinetti per team Ferrari ufficiale statunitense N.A.R.T. (North American Racing Team) che la impiegò in diverse competizioni fino al 1961 fra cui si annoverano la 12 ore di Sebring e la Targa Florio.
Flavio Paina