La travagliata 275 di Mr. McQueen
Agosto 2014
Quando in primavera ci lustravamo gli occhi davanti a lei nel Museo di Maranello sapevamo che era una Rossa un po’ speciale. Come la 250 gtl che incontrammo nel 2009 a Villa D’Este, anche questa 275 appartenne a Steve McQueen. Mai però avremmo immaginato per lei una vita così tribolata. In occasione dello scorso Concorso di Eleganza di Pebble Beach la RM Auctions ha messo all’incanto una motocicletta e ben 160 vetture fra cui 32 Ferrari. Quella con la storia più particolare è proprio la 275 gtb/4 che vi raccontiamo in questo articolo.
Lotto n.220, aggiudicata a 10.175.000,00 dollari - circa 7.600.000,00 euro - fu consegnata a Steve McQueen nel 1967. Pochi mesi prima mr. McQueen, mentre guidava la sua 275 NART sulla Pacific Coast Highway, venne tamponato e fu così costretto a ricorrere in una riparazione. Essendo stata realizzata in una decina di esemplari, la carenza di pezzi di ricambio obbligò a ricostruire artigianalmente diverse parti della vettura. La cosà non convinse McQueen che temendo ripercussioni negative sulla resa dinamica della vettura (è noto che Steve era “uno che pestava giù forte”) la vendette e, non essendo più disponibile la versione cabrio NART, prenotò alla Modern Classic Motors di Reno nel Nevada una 275 standard in quanto l’importatore ufficiale Luigi Chinetti ne aveva già una in ordinazione da Maranello che sarebbe arrivata a breve nella concessionaria. Pagata da Chinetti 8.244,00 dollari fra costi di gestione e trasporto, ricarichi e omologazioni costò all’attore 14.400,00 dollari. Così il 21 novembre del 1967 mentre Steve McQueen stava ultimando a San Francisco le riprese di Bullit, probabilmente il suo film più iconico, gli fu consegnata la sua nuova 275 gtb/4 Scaglietti con motore Gioacchino Colombo, telaio n.10621, colore Nocciola met. cod. 106-M-27 ed interni crema.
Tutto a posto? Per Steve no, non gli piacevano le tinte così si rivolse a Lee Brown, lo specialista che aveva personalizzato la Mustang che McQueen guidava nel film che stava ultimando, che unendo due strati di rosso medio ottenne un particolare colore che fu denominato Rosso Chianti. In seguito McQueen fece rifoderare i sedili in pelle nera, montò lo specchietto esterno che usava il team Nart per le corse e cambiò la griglia selettrice del cambio. Come conseguenza della guida al limite McQueen piegò alcuni raggi dei cerchi Borrani di serie, così li sostituii con quelli in lega pieni della Campagnolo che montava la sua 275 NART e che non aveva venduto con l’auto. Applicò anche sul cruscotto un magnete raffigurante San Cristoforo, forse per ricevere una protezione aggiuntiva durante le sue performance hollywoodiane. Nel 1971 McQueen vendette la vettura ad un'altra star di Hollywood, Guy Williams, che la riverniciò in un rosso brillante. Nel 1976 l’auto venne venduta con danni al retrotreno a JP Hyan che la tenne ferma in officina fino all’ottobre del 1980 quando, con 20 mila miglia sulle spalle, la acquistò per 32 mila dollari il magnate californiano degli autotrasporti Robert Panella che probabilmente aveva una gran voglia di 275 NART gialla.
E così con 10 mila dollari per mano di Richard Straman la 275 diventò una cabriolet paglierino intenso. Nel 1996 Panella vendette la trasformata 275 a Eric Zausner per poi volare oltreoceano nel 2000 finendo nel garage del noto collezionista britannico Andrew Pisker che ne cambiò nuovamente il colore in argento. Nel 2009 la 275 venne venduta al velista e pilota storico australiano Peter Harburg che la inviò nel 2010 in Fabbrica a Maranello per una valutazione per conto dell’amico e connazionale Vernon Schuppan, ex pilota di F1, il quale decise di acquistarla. Tornata finalmente a casa, la 275 dalle sembianze NART fu affidata al reparto Ferrari Classiche nel 2012 che non la riportò nel colore nocciola originale ma come la personalizzò Steve McQueen. Questa inusuale scelta fu adottata da Schuppan probabilmente per cercare di legare alla vettura il carisma del prestigioso e leggendario primo acquirente. Il 16 agosto scorso la 275, ritornata finalmente gtb/4, ha trovato un nuovo proprietario che, vista la certificazione Ferrari Classiche del 2013 e la cifra sborsata, difficilmente la farà tribolare nuovamente.
Flavio Paina