Villa d'Este 2015: nel segno dell'Avvocato e di Superleggera
Erba (CO) 24 maggio 2015
Ormai è un rito per noi della Scuderia il Concorso d’Eleganza di Villa d’Este. Anche quest’anno abbiamo potuto deliziarci d’innanzi a prestigiose vetture storiche e concept nella magica e raffinata location in riva al Lago di Como. Villa d’Este non delude mai e anche quest’ultima edizione ci ha regalato sofisticate emozioni nel solito contesto storico che fa respirare quel singolare effetto “automotive vintage chic” che non abbiamo potuto vivere a suo tempo. Tra le varie opere d’arte esposte da Ferraristi non abbiamo potuto far altro che dedicare un occhio particolare alle vetture di Maranello, ed ecco quindi che l’attenzione si sposta inevitabilmente sulle Ferrari all’incanto. Quest’anno la RM Auctions ha presentato un prestigioso lotto di vetture fra cui 17 “Bolidi Rossi” che in totale hanno raggiunto circa i 18.5 milioni di euro. Il pezzo forte è stata la 212 Export del 1952 carrozzata Touring Superleggera che ha partecipato fra le altre a Targa Florio e Mille Miglia. Forte della certificazione Ferrari Classiche è stata assegnata a 6 milioni e 720 mila euro. Curiosi invece i 358 mila e 400 euro sborsati per la 599 del 2007, probabilmente l’unica esistente con l’abbinamento cambio manuale/allestimento HGTE. Oltre a queste due fra le altre Rosse in asta c’era davvero da perdere la testa, fra 250 GTL, California, SWB, 195 Inter, 458 Speciale A ed il quartetto composto da 288 GTO-F40-F50-Enzo la spettacolarità era di prim’ordine.
Spettacolarità che continua in gara con altre 9 Ferrari fra cui la Berlinetta Lusso, esemplare unico (per ora) su base F12 realizzata da Touring Superleggera. Osservare questa scultura nelle sue azzurre linee così magistralmente cesellate davanti alla villa fa quasi commuovere, il mix fra sportività ed eleganza tipicamente italiane raggiunge l’assoluta eccellenza in una vettura moderna, probabilmente una delle più belle degli ultimi anni, sicuramente la miglior fuoriserie di recente realizzazione. Pochi passi più in la ci catapultano 65 anni addietro dove ritroviamo nuovamente la sigla Superleggera della carrozzeria milanese Touring abbinata ad una vettura per la quale è doveroso levare il cappello: la Ferrari 166MM Barchetta del 1950. Questa Ferrari ha una storia unica, il suo primo proprietario fu Gianni Agnelli che la volle nei suoi colori rappresentativi, blu e verde entrambi metallizzati, e la utilizzò durante gli anni della sua massima mondanità a patto di non farsi fotografare con lei. Essendo l’erede di Fiat ma non ancora al comando dell’azienda i vertici torinesi ritennero inopportuno che l’immagine dell’Avvocato fosse abbinata all’astro nascente della Ferrari, marchio ancora poco noto ed esterno al Lingotto. In seguito l’auto ebbe un’intensa carriera agonistica e fu esposta anche al MoMA di New York. Arte allo stato puro, osservandola non si riesce a captare la sottile linea che separa l’agonismo dalla semplice eleganza, è un romantico tutt’uno che unito alla forte suggestività che emana fa venir voglia di intervistarla per scoprire qualche aneddoto. In concorso la 166MM si è aggiudicata tre trofei fra cui la Coppa d’Oro.
Molto raffinate anche le 212 Europa e la 250 Europa entrambe carrozzate Vignale, quest’ultima vincitrice nella sua classe. Vincono anche rispettivamente classe e menzione d’onore le “carrozzate” Scaglietti 365 GTS/4 del 1972 e la scultorea 250 California del 1958. Piuttosto estreme invece la 250 SWB stradale, la Dino 206 S e la 250 LWB TDF che gareggiò prevalentemente nella fredda Finlandia. Il Best Of Show invece se l’è aggiudicato una vecchietta del 1932, l’Alfa Romeo 8C 2300, impressionante come una vettura di quell’età possa ancora con un fragoroso boato scattare con tanta vitalità. Era la supercar di un epoca in cui le auto erano per pochi eletti, nata per correre forte e destinata a chi preferiva guidare piuttosto che farsi scarrozzare. In ambito Maserati molto interessanti la 60/61 Birdcage del 1959, una vera e propria furia da pista, e le due Zagato: l’originale A6 1500 S del 1946 e la nuovissima e sportivissima Mostro che verrà realizzata al massimo in cinque esemplari. Degna di nota anche la spettacolare Lancia Aurelia B52 Spider Pininfarina del 1953 che vince nella sua classe sfoggiando un design molto pulito ed estremamente elegante che ci suggerisce come in quegli anni venivano interpretate le linee futuristiche.
Non poteva mancare anche una nostra cara conoscenza, Corrado “one off” Lopresto che fra le sue innumerevoli opere d’arte su ruote quest’anno ha presentato in concorso una vetturetta sportiva e raffinata, la rarissima Osca (fratelli Maserati) 1600 GT con carrozzeria Touring Superleggera del 1961. Un’altra chicca che avevamo già ammirato nel nostro tour del 2014 al Museo Nicolis è la OM Superba 665 SSMM carrozzata Castagna del 1931. Accompagnata in concorso direttamente da Silvia Nicolis, figlia del fondatore del museo ed attuale direttrice, questa vettura è ricordata dagli appassionati per aver trionfato nella prima edizione della Mille Miglia nel 1927 dove tre Superba occuparono altrettanti gradini del podio. La bellezza e la singolarità di Villa D’Este si rispecchia anche nello spettacolare ed emozionante defilé dove tutti i modelli in gara sfilano sapientemente presentati ed illustrati da Simon Kidston, altra nostra carissima conoscenza e grande anchorman del Concorso. Un vero e proprio guru dell’auto d’epoca la cui conoscenza, dialettica e l’inimitabile simpatia sono difficilmente equiparabili. Villa D’Este è tutto questo e molto di più, una gara di life stile, raffinatezza e cultura dove a vincere sono le emozioni, le sensazioni ed il buon gusto che solo le belle auto, la location e le personalità che compongono questo evento riescono a trasmettere.
Flavio Paina