Scoop from USA…
Aprile 2015
Dal Salone di New York arriva lo scoop; una fonte interna si sarebbe fatta scappare che a Maranello si sta lavorando ad un modello entry-level, da lanciare nel 2018. Scoop o solo presunto tale? Quando si parla di Ferrari basta poco per scatenare un “tam-tam” mediatico, questa volta partito da una nota firma del magazine statunitense Motor Trend, Jonny Lieberman. Si tratterebbe, a quanto pare, di una nuova Dino, con un nuovo V6 sotto al cofano…giusto per far concorrenza alle altre “piccoline” 911 Turbo, Mercedes AMG-GT e McLaren 570 S. La nuova “piccola” del Cavallino Rampante costerebbe sui 170 mila euro, un po’ meno cioè delle recenti California T e 458 Italia che sfiorano i 200 mila euro. L’unità propulsiva a sei cilindri sarebbe abbinata ad un motore elettrico; una power unit ibrida e quindi con un forte richiamo alla tecnologia delle formula 1. Inoltre il sei cilindri sarebbe arricchito da soluzioni tecniche molto spinte; sarebbe stato preso in considerazione un turbocompressore elettrico abbinato ad uno di tipo tradizionale.
La Dino è rimasta nel cuore di tutti i ferraristi, questo è certo, e tirare in ballo un nome come questo ha ascendente emozionale ed affettivo; quella del 1968, con un V6 2 litri (dal 1969 poi portata a 2.4 litri), progettato da Dino Ferrari, lo sfortunato figlio del Drake morto di distrofia a soli 24 anni ed uscita dalla penna di Pininfarina era bellissima e prestazionale, sicuramente in anticipo sui tempi. Clamoroso fu il successo nella versione 246 GT tante che in quattro anni ne furono prodotte 3.700. Il motore della 246 GT ha poi trovato nuova linfa vitale sotto il cofano della Lancia Stratos, altro gioiello da tanti amato.
A detta di alcuni il progetto di una Ferrari a sei cilindri risale già ad un paio di anni fa; esisterebbe addirittura un “mulotipo” (nome utilizzato in Ferrari per i prototipi) marciante, che viene continuamente aggiornato.Questa entry-level di Maranello sarà per amatori di nicchia o un’impronta dell’era Marchionne per segnare un cambio di politica del prodotto? Se sarà prodotta su larga scala per catturare una grossa fetta di mercato che si rivolge ad altre supercar dello stesso segmento, sicuramente supererà il tetto di 7.000 vetture l’anno che si era fissato Montezemolo per conservare quell’esclusività tipica di ogni Ferrari.
Si chiamerà Dino? No, molto molto molto improbabile….